Descrizione
Il Fico d’India è il re delle tavole mediterranee. E’ un vegetale appartenente alla famiglia delle Cactaceae, la stessa del Cactus e di altre piante grasse. I frutti del fico d’India sono delle bacche contenenti numerosissimi semi all’interno della polpa nelle varianti dei colori rossa, giallo arancione e verde biancastra; hanno forma variabile (tonda o allungata) ed un peso variabile dai 150 ai 400 g. Questi frutti sono ricoperti di spine più o meno evidenti, infatti è ben nota la difficoltà nello sbucciare il fico d’India senza l’utilizzo dei guanti. Molte le proprietà nutrienti e benefiche attribuite a questo frutto, tra le quali: lassativa, astringente, antiossidante, dimagrante, dissetante, depurativa. Combattono anche i parassiti dell’intestino, abbassano il colesterolo, curano la tosse e rinforzano la memoria. L’effetto del fico d’India sull’ intestino è di tipo modulatore, grazie alla presenza di fibre viscose, quali pectina e mucillagini nella polpa, e di altri principi attivi, prevalentemente astringenti, contenuti nei semi (che tuttavia, non vengono masticati a fondo e spesso non incidono significativamente). Il fico d’india è un frutto mediamente energetico (53 kcal/100 g) che apporta una discreta quantità di fruttosio e buone porzioni di sali minerali e vitamine A, B e C.
In Cucina: l’utilizzo di questi frutti è prettamente fresco, dal gusto fresco ed estivo sono protagonisti di numerose lavorazioni nell’ambito della pasticceria e della gelateria, originando ottimi sorbetti, gelati e creme al fico d’India.
Curiosità: il fico d’India non proviene dall’India bensì dal Messico. La pianta di fico d’India è infatti una pianta esotica, poi naturalizzata nel bacino del Mediterraneo grazie alla sua importazione in Europa da parte di Cristoforo Colombo di ritorno dalle Indie (da qui il nome). I primi segni della coltivazione della pianta di fichi d’India risalgono ai tempi degli Aztechi.
