Descrizione
Il Caco o Loto di Romagna è un frutto di colore giallo-arancio intenso, di forma tondeggiante, con una pellicola superficiale molto sottile e fragile e una polpa dolcissima, dalla consistenza molle e succulenta, quasi gelatinosa. E’ assai calorico e a causa dell’elevato contenuto di tannini, i cachi non maturi appena staccati dall’albero risultano però piuttosto sgradevoli al palato. I cachi contengono un’alta quantità di zuccheri, di potassio, di beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione rosso), e sono una buona fonte di vitamina C. Sono frutti molto energetici, per questo consigliati ai bambini, a chi pratica sport e a chi è particolarmente stanco sia fisicamente che mentalmente. I cachi sono una eccellente fonte di potassio. Molto utili all’apparato nervoso e a chi soffre di fegato. Indicati in caso di stipsi, hanno infatti proprietà lassative e diuretiche. Esiste una varietà chiamata comunemente Caco alla Vaniglia o Caco Duro, dal sapore vanigliato molto gustoso e zuccherino, con zona centrale fibrosa. A maturazione la parte fibrosa genera delle macchie scure sulla pelle che assomigliano ad una ragnatela, per questo vengono anche chiamati “ragnati”. I cachi alla vaniglia contengono un’alta quantità di zuccheri, di potassio, di beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione rosso), e sono una buona fonte di vitamina C. Altra importante varietà è quella del Caco Mela con una buccia superficiale molto sottile e una polpa dolcissima e croccante priva di tannini (gusto astringente al palato se acerbi). Anche questi contengono un’alta quantità di zuccheri, potassio, beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione rosso) e sono una buona fonte di vitamina C.
In Cucina: i cachi possono essere consumati freschi (anche nelle insalate), al naturale, estraendo la polpa con un cucchiaino direttamente dal frutto, dopo aver togliendo il picciolo, oppure accompagnandoli con panna montata o spolverandoli con cacao amaro (o cioccolato fondente) che bilancia la dolcezza del frutto. I cachi perfettamente maturi possono anche essere essiccati, tagliandoli a lamelle, come la frutta disidratata e appendendoli, dopo averli spellati, in un luogo buio, fresco e ventilato. Ottima la confettura, la salsa dolce, da utilizzare nei dessert, il gelato.
Curiosità: anche se Elio e le Storie Tese cantavano l’Italia come la terra dei cachi, nella realtà dei fatti non è così, perché la maggior coltivazione dei cachi (parliamo del 90%) è per lo più in Giappone e in Cina, dove vengono soprannominati “cibo degli dei”. Il cachi può essere considerato un “frutto ecologico” a tutti gli effetti perché la pianta non ha alcun bisogno di trattamenti antiparassitari. Un’altra curiosità sui cachi viene dal dialetto partenopeo che lo chiama “legnasanta”: se infatti spaccate il semino, che è all’interno del frutto, potete vedervi (con un po’ di immaginazione, naturalmente!) una caratteristica immagine della croce.